IL PARCO NAZIONALE GRAN SASSO MONTI DELLA LAGA

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Istituito nel 1995, si estende su 150.000 ettari, interessa 3 regioni (Abruzzo, Marche e Lazio), 5 provincie (Teramo, L’Aquila, Pescara, Ascoli Piceno e Rieti) e ben 44 comuni. Il territorio comprende due dei più importanti massicci montuosi dell’Appennino.



La catena del Gran Sasso d’Italia emersa dal mare circa sette milioni di anni fa, domina tutto il paesaggio centro-appenninico. Dalle sue vette la vista, nei giorni di maggiore luminosità, può spaziare dal Tirreno all’Adriatico fino a scorgere perfino il profilo delle coste dalmate e delle Isole Tremiti. Il Gran Sasso, un po’ per la natura delle sue rocce, un po’ per le caratteristiche paesaggistiche, è certamente il gruppo montuoso appenninico che più ricorda le vette alpine: cime aguzze, valli incise molto profondamente, perfino un ghiacciaio (il Calderone) che, seppur di dimensioni ridotte, vanta il record d’essere il più meridionale d’Europa. Regno di sorgenti e cascate (della Morricana, delle Scalette, della Volpara ecc..) non mancano le grotte e i laghi dove gli uccelli in migrazione trovano un sicuro e tranquillo approdo per la sosta durante il loro viaggio.



conca del ghiacciaio del Calderone, fiamme di pietra dalla Sella dei Due Corni, rocce del Corno Piccolo



vetta del Corno Grande, rifugio Carlo Franchetti, veduta del Corno Grande innevato



La catena dei Monti della Laga è morfologicamente molto differente da quella del Gran Sasso. Le sue montagne sono l’unica testimonianza di bacino marino profondo presente, sei milioni di anni fa, in tutta l’area mediterranea. E il mare ha lasciato i segni intatti nel tempo: rocce arenarie e sabbia (tanto che a volte occorre guardare le vette per essere certi di non aver sbagliato itinerario), segni di correnti e frane marine; “gallerie di animali scavatori che vivevano sul fondo del bacino”. Due o tre milioni di anni fa le montagne iniziarono lentamente ad emergere e nel Pleistocene inferiore la Laga aveva già la fisionomia definita di oggi con cime che presentano un crinale arrotondato che solo in alcuni casi assume l’aspetto di pizzi con cime aguzze. Il massiccio è lussureggiante e ricco di acque, degrada dolcemente fino al piano collinare presentando numerosi valli, lungo di esse scorrono i torrenti nati dalle innumerevoli sorgenti.



Monti Gemelli, abitato Martese di Rocca Santa Maria, grotte Sant'Angelo



gole del Salinello, cascate del Salinello, Colle del Vento a Crognaleto



Il parco presenta oltre 1600 specie di flora, tra queste la stella alpina e il genepì dell’appennino, la rara androsace abruzzese e i rarissimi adonie ricurva, limonio e astragalo aquilano sono soltanto alcuni degli straordinari endenismi presenti sugli estesi pascoli del Gran Sasso. Nelle foreste della Laga tra querceti, castagneti e fitte faggete sono presenti rari boschi di abete bianco e alcuni nuclei di betulla.

La fauna invece presenta 40 specie di mammiferi tra i quali l’orso, il lupo appenninico, il gatto selvatico, il camoscio d’Abruzzo, il cervo, il capriolo; 160 specie di volatili tra i quali l’aquila reale, il falco pellegrino, il lanario, il fringuello alpino, il gufo reale, la coturnice, l’airone; 30 specie di anfibi e rettili tra i quali la rana italica, la rana temporaria, la vipera dell’Orsini, 4 specie di tritone ecc...



lupo appenninico, camosci d'Abruzzo, adonis vernalis



sorbo rosso a Prati di Tivo, edraianthus graminifolius, tritone



Alcuni programmi escursionistici delle associazioni della nostra zona



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