La vetta più alta degli Appennini
Il percorso che viene proposto qui è una vera e propria escursione. Non sarà richiesta alcuna competenza alpinistica; solo una buona capacità atletica per sostenere la discreta lunghezza e il dislivello da affrontare.
Alla fine potrete ammirare dalla vetta più alta della catena appenninica un panorama unico: montagne, colline e vallate fino al Mare Adriatico...
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Tempo di salita: 3 ore – Tempo di discesa: 2 ore
Dislivello: 900 metri
Percorso escursionistico con un passaggio di II grado (un tratto ripido di 3 metri da salire con l'aiuto di una catena)
Sentieri segnalati con cerchi giallo e rossi.
Cosa portare con voi: scarponi da escursionismo, almeno 1 litro e mezzo d'acqua a persona, giacca a vento, mantellina impermeabile o K-Way, l'immancabile macchina fotografica. Se possibile anche la “Carta dei Sentieri del Gran Sasso D'Italia” del Club Alpino Italiano, scala 1:25.000.
Arrivate a Prati di Tivo, località posta a 6 km da Pietracamela. Da qui si prende la comoda seggiovia (inizio corse alle 9.00) che vi porterà all'Arapietra, detta anche “la Madonnina” per la presenza della statua posta sul luogo, il punto di partenza della nostra escursione (altitudine 2012 m).
Da qui si prende il sentiero, evidente e molto panoramico, che, interamente su terreno roccioso, risale la “vertiginosa” e rocciosissima “Valle delle Cornacchie”, la valle posta tra il Corno Grande ed il Corno Piccolo del Gran Sasso. Da ammirare le pareti del Corno Piccolo, sulla destra. Nel giro di un'ora arriverete quindi al rifugio “Carlo Franchetti” (2433 m, 1 ora).
Questo rifugio vi offrirà tutti i servizi di ristoro di cui potete aver bisogno. Dalla terrazza annessa potete ammirare un bellissimo panorama su tutta la provincia di Teramo.
Si riparte quindi alla volta della Sella dei due Corni, raggiungibile in poco tempo (2547 metri).
Da qui ci si dirige sulla sinistra, verso il Corno Grande, risalendo la cresta su un sentiero un po' difficoltoso. Si raggiunge alla fine della sella un bivio. Il sentiero a sinistra vi porta al ghiacciaio del Calderone, che per stavolta non ci interesserà, pur essendo l'unico ghiacciaio dell'appennino. Noi, invece, prenderemo il sentiero a destra, raggiungendo, dopo aver attraversato il tratto con la catena, il Passo del Cannone (2679 metri). Da qui, guardando a sinistra verso l'alto, potrete scorgere il foro nella roccia che dà il nome al luogo: un buco perfettamente circolare che sembra la bocca di un cannone.
Si prosegue fino ad un bivio. Continuando sul sentiero si arriverebbe a Campo Imperatore, nel lato in provincia di L'Aquila del massiccio; noi, invece, prenderemo il sentiero a sinistra, non evidentissimo, e, con l'aiuto delle mani, risaliremo il ripido tracciato fino ad arrivare sulla cresta. Seguendo ora il sentiero segnalato, percorreremo la panoramica cresta, fino ad arrivare in vetta (2912 metri, 3 ore).